mercoledì 2 ottobre 2013

1Q84 - Haruki Murakami



Il romanzo, o meglio i romanzi,scritti dal noto autore giapponese Murakami, vogliono essere un analisi approfondita della vita e del comportamento dell'uomo, nascosta sotto all'ombra di una trama coinvolgente.
Si parla di una ragazza Aomame, molto insicura e con dei precedenti traumatici. Diventa un po' l'eroina dei giorni nostri che combatte contro il femminicidio. Aomame infatti,dietro una facciata da personal trainer di stretching  nasconde un assassina che uccide con un punteruolo per il ghiaccio gli uomini che hanno compiuto delle atrocità alle donne.
Altro protagonista è Tengo, un giovane insegnante di matematica appassionato di scrittura, alla ricerca della famosa ispirazione per un suo libro. Tengo entra in contatto con una ragazzina di nome Fukada Eriko, per la quale riscriverà il suo romanzo "la crisalide d'aria".
Il collegamento fra i due personaggi principali sta proprio in questa ragazzina e ai suoi Little people, protagonisti della crisalide d'aria, degli esseri magici capaci di "grandi cose". Tengo e Aomame, senza rendersene conto, si troveranno a vivere in un mondo parallelo al 1984,per l'appunto 1Q84, in cui l'unica certezza per entrambi sara l'amore che essi provano l'uno per l'altra. Da piccoli infatti i due andavano a scuola insieme, facendo nascere li la scintilla di un'amore tutt'altro che normale.
1Q84, oltre ad avere una trama intrigante, parla di argomenti molto attuali e profondi. Si trattano temi come la sessualità, vista non solo come atto in se ma proprio come esperienza mistica, capace di coinvolgere qualsiasi età e qualsiasi elemento della terra. Si parla di amore, quell'amore che fa superare ogni ostacolo e paura, perfino la morte; quell'amore malato che sfocia negli atti di violenza contro le donne e di abuso sui minori. La morte viene spesso presa in causa in quanto rappresenta il più grande cambiamento nella vita dell'uomo, e come tale, accompagna momenti fondamentali che segnano l'individuo. Spesso i protagonisti si trovano a domandarsi ,nei molti momenti di solitudine che l'autore crea per loro, chi sono e cosa, per un motivo o per l'altro, li ha fatti perdere percorrendo le scelte che hanno fatto.
Stravolge completamente ogni pensiero: non è solo una finestra sul Giappone e sulla cultura locale, ne un fantasy relativo a  esseri misteriosi e eventi assurdi. E' uno spaccato di vita umana, in cui tutti i sentimenti vengono analizzati, prendendo esempio da due che di banale e normale hanno ben poco.
 1Q84 si compone di tre libri , divisi per periodi di tempo differenti. Potete già trovare molte edizioni economiche con i primi due romanzi della trilogia assemblati insieme.
 Sebbene sia un po lungo da leggere, sia per le pagine che per i contenuti non proprio leggeri, l'ho trovato molto affascinante . Finito di leggerlo ti viene da guardare la tua vita sotto un aspetto diverso, magari un po' più filosofico.

lunedì 16 settembre 2013

Il corpo umano - Paolo Giordano



Secondo romanzo di Paolo Giordano dopo "La solitudine dei numeri primi". Si riscopre un autore maturato, che parla di temi senza tempo, come la guerra, dandogli una luce nuova, diversa. 
Ebbene si, "Il corpo umano" parla della guerra, precisamente quella in Afghanistan, da un punto di vista differente rispetto a quello dei quotidiani : quello di chi la guerra la vive realmente, sulla sua pelle. 

Il romanzo non ha un narratore principale ma tre diversi personaggi che raccontano la propria storia, il proprio passato, intrecciandosi abilmente in quella che è la cornice del libro.
Troviamo il medico tenente Alessandro Egitto, distaccato da tutto, che cerca di rimanere il più possibile in Afghanistan per scelta, evitando i problemi familiari rimasti a casa.
Antonio Renè, il maresciallo donnaiolo, che parte per una missione di sei mesi lasciando solo un appartamento vuoto e nessuno ad aspettarlo.
Per finire ci sono i giovani uomini del plotone di Antonio Renè, alcuni alla loro prima missione, altri già soldati convinti. 

Tutte le vicende si svolgono nella base militare a pochi passi dalla zona di guerra, fra addestramenti, scherzi fra soldati, prese in giro e paura per quello che potrà succedere. L'autore descrive le vite dei soldati tenendo molto conto di quello che hanno lasciato a casa, di quello che sono. Ognuno ha una vita, ognuno è una persona, ognuno è una storia, che va raccontata e non sommersa in questo grande calderone chiamato guerra. Interessante come Giordano metta in luce un tema ancora poco discusso, la discriminazione delle donne all'interno dell'arma.


La storia ha una parte iniziale di descrizione dei personaggi e dei loro trascorsi, dei luoghi e delle vicende alla base. Successivamente c'è un punto di rottura dove i protagonisti si trovano ad affrontare una missione in terreno di guerra in cui a causa di un attacco morirà uno dei soldati. Questo momento fa riflettere tutti i personaggi sulla loro vita, su ciò che sono e su quello che saranno una volta tornati. In questa parte della storia viene dato molto spazio ad Antonio Renè e al suo rapporto con la vedova del soldato mancato in guerra.
Giordano è molto abile nel farci trasportare nella vita di un soldato in una base militare, spiegando ogni sfaccettatura e creando una bella storia, al punto da sentirla molto vicina a noi. Il romanzo ci fa capire che non bisogna scappare dai problemi, ma affrontarli, anche se si ha paura, perfino più  di una guerra. La paura è l'unica cosa che ci rende umani e uguali fra noi. La paura, che ha varie sfaccettature e non tutti l'affrontano allo stesso modo. Chi chiudendosi in se stesso, chi gasandosi per la battaglia che verrà, chi credendosi superiore agli altri, chi semplicemente riflettendo su se stesso. L'unica altra cosa più forte di una guerra o della paura stessa è l'amore. Quello per i famigliari, per una moglie a casa, per una persona conosciuta online, per una sorella.
Qualsiasi cosa, sapendo che potresti morire domani, diventa importante e assume significato. 

Ho trovato questo libro affascinante e molto patriottico. Ci fa capire cosa i soldati stanno passando, argomento che spesso dimentichiamo travolti dai nostri problemi. Pone un dubbio importante sulla guerra e sugli uomini che la combattono, come spesso chi è al vertice pensi con superficialità al destino di chi combatte. Nella guerra come nella vita di tutti i giorni. 

mercoledì 11 settembre 2013

L'inganno della morte - Guglielmo Scilla


"L'inganno della morte" è un romanzo, o meglio, il primo romanzo dell'esordiente Guglielmo Scilla. Ha iniziato la sua carriera dal web, precisamente su you tube, con dei video  irriverenti sulla società di oggi, ma di grande contenuto. Ha pubblicato "10 regole per fare innamorare" da cui è stato tratto un film di cui è Scilla uno degli interpreti. 
Se bisogna trovare una parola per questo romanzo direi "Sorprendente". Un po' per l'autore, un po' per come si presenta il libro in se (un tascabile con in copertina una bambola scheletro), non ti aspetteresti mai un impatto del genere. Dico "un po' per l'autore" non perché non apprezzi lo stile di Scilla, ma perché visti i suoi precedenti non ti immagineresti un libro di questo calibro, che personalmente ho trovato molto piacevole.

La storia narra di una ragazzino di sedici anni di nome Daniel che, nel luogo in cui trascorre solitamente le vacanze, si trova a dover affrontare la Festa delle Fiamme, un evento in cui nove ragazzi estratti a sorte si affrontano per la vittoria. questa è la prima parte della storia. Il paese descritto nella storia non è ben definito. Non si capisce se sia in Italia o altrove, dato che i nomi dei personaggi sono tutti stranieri, sebbene la descrizione del paese porterebbe a pensare a una tipica cittadina sul mare. La Festa delle Fiamme viene fatta per ricordare la storia di Tolomeo che aveva salvato il mondo dal buio, rimanendo segregato su una montagna a vita. Per cui ogni anno i nove prescelti si sfidano, ognuno con un vestito diverso rappresentante un animale, in memoria degli stessi che avevano aiutato Tolomeo. 
Il protagonista, Daniel, pur vestito da Bruco, ovvero l'animale che non vince mai la Festa delle Fiamme, riesce a strappare la vittoria. Incredibilmente, andando su una scogliera per festeggiare con gli altri partecipanti all'evento, scivola e muore.

Da qui inizia la seconda parte del romanzo. Daniel si ritrova magicamente in un nuovo mondo, quello che tutti chiamiamo "al di là", che non è proprio la rappresentazione della nostra idea di paradiso. E' la città dei morti, Dyuturna. Qua va fatto un complimento a Scilla che riesce a immaginare e a farla immaginare anche a noi questa ipotetica città post morte. Daniel verrà seguito da tre custodi, Dalach Oxilla e Curio, che lo guideranno inizialmente per il superamento delle Prove Ponderali, delle particolari prove che attestano che puoi lasciare Dyuturna e essere a tutti gli effetti "morto". Il protagonista si trovare a superare degli esami ben più grandi delle Prove Ponderali, che tireranno fuori il suo coraggio e metteranno in dubbio la sua stessa esistenza. 

Scilla riesce a sdrammatizzare l'idea di morte. Da una speranza di una vita vera, in una città, con qualcuno che ti guida in quella che sarà il tuo percorso dal momento della tua fine da essere umano. Riprendo l'aggettivo sorprendente in quanto riesce a trasformare un argomento solitamente triste o macabro in una storia a dir poco avvincente.  
Trovo in questo romanzo un accurata preparazione, o meglio, passione per i libri. Un misto fra J.K. Rowling e Susanne Collins, le due più grandi scrittrici del momento nel mondo fantasy, autrici rispettivamente di Harry Potter e Hunger Games. Un insieme di tanti stili che però funziona alla meraviglia. Consigliato a tutti, sopratutto ai ragazzi.